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il buco del culo Dio lo ha fatto per la fogna

Tu sei schiavo impuro dhimmi in Sharia Law: teologia sostituzione genocidio ] fatevene una ragione: il buco del culo Dio lo ha fatto per la fogna! ] Yvanka Trump GIUSTAMENTE dimentica i genitori gay. Nel suo piano di assistenza all'infanzia, PERCHÉ I GAY NON POTREBBERO MAI ESSERE GENITORI!
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2016/11/28/yvanka-trump-dimentica-i-genitori-gay_8f0ae773-b59c-4a33-8167-4cb4aa57df05.html
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my Israel ] tra i canali che mi hanno cancellato ingiustamente (a mio danno), e quelli che mi hanno salvato ingiustamente (a loro danno)? youtube ha fatto una compensazione, così ha fatto giustizia nella sua coscienza! ... e quando qualcuno è onesto nella sua coscienza? io non gli posso fare del male! ... perché io posso sempre giudicare attraverso la coscienza delle persone, quindi soltanto se la tua coscienza ti condanna, anche io ti condannerò, infatti la mia è soltanto una funzione politica, che io non mi posso mai, sostituire al giudizio di Dio! COSÌ SE LA TUA COSCIENZA, NON TI CONDANNA? POI, ANCHE IO NON TI CONDANNERÒ!

my Israel ] tuttavia se io ti accusa di essere iniquo, io ti dimostrerò che tu sei iniquo, poi, se davanti alla assemblea tu non saprai difenderti dalle mie accuse? POI, TU SARAI CONDANANTO E LA TUA COSCIENZA RISULTERÀ ERRONEA!

io ho una moglie e come quasi tutti, il 95% degli uomini, anche ha una moglie, che, lei viene meno ai suoi doveri coniugali! poi, incominci a cercare con la mente (fantasia) una donna, che ti possa soddisfare sessualmente! ma, io ho la metafisica, così, io vivo dentro di me l'adulterio (in modo virtuale) e valuto tutte le conseguenze: politiche, fisiche, sociali, genitoriali, psicologiche e spirituali di questo evento! ... e poi desisto, perché io sono il METAFISICO uomo, colui che è il fondamentalista biblico: per se stesso! . [ RINNEGA TE STESSO, E DIO TI RICOMPENSERÀ! ].. io vorrei risparmiare le sofferenze dell'adulterio a tutti, ma, questo non è nel mio potere di poterlo fare, ma, nel potere del libero arbitrio di ogni persona si devono assumere queste decisioni. ovviamente, chi non ha la presenza di Dio nella sua vita dovrà essere: adultero poligamo e pedofilo necessariamente... poi per giustificare la tua coscienza tu farai di te stesso un apostata, e sarai anche eretico. ma, io non condanno coloro che in accordo con il patner: vivono reciprocamente nella libertà sessuale (quindi concedono alla moglie, di comune accordo, la libertà sessuale), anche, se io so che, loro vivono in conflitto contro le leggi di Dio, e che questo atteggiamento sarà punito, e che produrrà delle sofferenze, nel loro futuro! Mi dispiace, ma, io sono un politico che non può punire queste tipo di reati contro Dio!


quindi coerentemente, con la mia posizione neutrale, io non mi opporrò alle legislazioni che puniscono l'adulterio: in qualche modo... anche se, abolendo: poligamia e pedofilia in tutto il pianeta, poi, anche gli islamici, di loro spontanea volontà, dovranno cambiare, mitigare il loro atteggiamento: altrimenti si dovranno punire tutti tra di loro!

sapevo che Satana non poteva leggere nei nostri pensieri, se, cioè, noi non riusciamo a fare trapelare qualcosa dai nostri sguardi e dai nostri atteggiamenti del nostro corpo... poi, è evidente: è stato Dio che ha fatto il ruffiano con Satana, se un indemoniato mi ha detto qualcosa, che non avrebbe mai potuto dirmi, essendo stato lei, "fuori campo" di ogni possibilità di osservazione.. infatti, l'amore di Dio per noi? è un amore geloso! .. noi non pensiamo mai, che Dio ha delle pretese di gelosia, sulla santità della nostra vita sessuale! .. e la sua gelosia circonda anche la sfera dei nostri pensieri!

Lorenzojhwh unto Yitzchak Kaduri leviathan Sharon
abbiamo sempre affermato che Dio Holy JHWH è puro Spirito SANTO e non ha sessualità! .. ma, evidentemente lui vede la nostra sessualità soltanto in chiave procreativa, ecco perché, tutta questa sovra-stimolazione dei MEDIA MASSONICI e pornocratici nuoce gravemente alla nostra vita spirituale .. ostacola la nostra relazione con Dio.. quindi da questo punto di vista Dio ha delle aspettative (in castità assoluta) circa la nostra vita sessuale!

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Siria accusa USA e Turchia di appoggiare i combattenti. Damasco ha accusato Turchia e USA di dare sostegno totale ai gruppi estremisti sul territorio della Siria. Damasco ha accusato Turchia e USA di dare sostegno totale ai gruppi estremisti sul territorio della Siria, ha dichiarato in un’intervista a RIA Novosti il direttore Capo del Dipartimento politico delle informazioni dell'esercito Siriano, il generale di brigata Samir Suleiman. “Gli Stati Uniti sostengono lo “Stato Islamico” e investono nel terrorismo. L’esempio più lampante è l'episodio in cui l’Air Force ha attaccato gli uffici dell'esercito siriano a Deir ez-Zor, aprendo la strada a “Daesh" ad un attacco contro un aeroporto militare” ha detto il generale. Per quanto riguarda la Turchia, Suleiman ha osservato che questa non si oppone direttamente, ma “attraverso la lotta di bande armate”. “Ogni qualvolta il nostro esercito combatte con i gruppi terroristici in tutte le regioni della nazione, specialmente ad Aleppo, questo significa che sta combattendo indirettamente con la Turchia. Questo perché Ankara da pieno supporto a questi terroristi: armi, reclute, esperti militari, i quali a loro volte prendono parte ai combattimenti".
https://it.sputniknews.com/mondo/201611283695447-siria-accusa-turchia-usa-appoggio-combattenti/

Almaz-Antey avvia lo sviluppo nuovo sistema missilistico di difesa aerea a medio raggio. La società “Almaz-Antey” ha avviato lo sviluppo di un nuovo sistema missilistico di ultima generazione a medio raggio che sostituirà il “Buk-M3”, ha comunicato il direttore della compagnia Yan Novikov. Precedentemente la "Almaz-Antey" ha consegnato al Ministero della difesa i nuovi sistemi antiaerei a medio raggio "Buk-M3". "In poco tempo abbiamo realizzato un prodotto con delle potenzialità pari al doppio e di più della generazione precedente degli stessi sistemi di difesa. Ci siamo già messi al lavoro con i nostri ingegneri e tecnici allo sviluppo della successiva generazione di missili antiaerei a medio raggio" ha detto Novikov attraverso il servizio stampa dell'azienda. Il sistema missilistico antiaereo Buk durante la Parata della Vittoria a Mosca il 9 maggio 2015 © Sputnik. Host Photo Agency/Iliya Pitalev Russia, al via sviluppo di un nuovo sistema di difesa missilistico Buk Il sistema antiaereo "Buk-M3", facente parte delle forze mobili antiaeree di terra, è l'ammodernamento del sistema antiaereo "Buk-M2". E' entrato in servizio nel 2016 ed è sviluppato per abbattere ogni tipologia di bersagli aerei, anche quelli senza pilota. I missili hanno un raggio di 70km di efficacia, anche sotto fuoco nemico e con contromisure elettroniche, mentre in altezza una gittata fino a 35 km con una velocità massima di 3km al secondo.
https://it.sputniknews.com/mondo/201611283696293-Almaz-Antei-avvialo-sviluppo-nuovo-sistema-missilistico-difesa-aerea-medio-raggio/

Ucraina, Russia indaga comandanti di Kiev per bombe su civili. Sei ufficiali sotto indagini per aver causato almeno due morti e oltre 20 feriti in una serie di bombardamenti nell’Ucraina orientale. Crimea © Sputnik. Vitaliy Belousov Ucraina prepara lanci di missili vicino la Crimea: proteste da Mosca La Commissione investigativa russa ha avviato cause penali contro i comandanti delle forze armate ucraine per il loro ruolo nel bombardamento di civili nell'Ucraina orientale: lo ha detto la portavoce della Commissione Svetlana Petrenko. L'inchiesta ha stabilito che almeno sei comandanti ucraini e i loro subordinati delle Forze Armate e delle brigate della Guardia Nazionale comandanti di brigata hanno bombardato infrastrutture civili fra settembre e novembre, causando almeno due morti e oltre 20 feriti. "L'indagine — ha spiegato Petrenko — ha aperto un procedimento penale contro i comandanti elencati delle Forze Armate dell'Ucraina per il reato ai sensi della parte 1, l'articolo 356 del codice penale russo [l'uso in un conflitto militare di mezzi e metodi di guerra vietati dal trattato internazionale della Russia]".
https://it.sputniknews.com/mondo/201611283695767-ucraina-russia-indaga-comandanti-kiev-bombe-civili/

L’Europarlamento si allinea alla russofobia e censura i media non allineati. Se siete italiani e state leggendo queste righe siete certamente una persona con una capacità critica limitata e, quindi, ignare vittime della propaganda del Cremlino. E’ quanto pensano di voi quei parlamentari europei che hanno approvato la Risoluzione sulla “Comunicazione strategica europea”. Eurodeputato francese Jean-Luc Schaffhauser © AFP 2016/ FREDERICK FLORIN “Vergognoso paragone tra media russi e ISIS, Europa deve temere propaganda USA” La Risoluzione sostiene, tra l'altro, che "…esistono dei pubblici e degli spazi propizi alla disinformazione a causa di una limitata presa di coscienza all'interno di alcuni Stati membri (dell'Ue — ndr)…" A ben guardare, ciò che è accaduto a Strasburgo con il voto del 23 novembre scorso rasenta l'incredibile. Ben 304 deputati (179 i contrari e 208 gli astenuti) hanno approvato una Risoluzione voluta e presentata dai polacchi che, senza mezzi termini, sostiene che gli inviti alla guerra santa e al terrorismo promossi dall'ISIS e le notizie fornite dai vari media russi sono la stessa cosa. Non è nemmeno necessario ricorrere al semplice buon senso per rendersi conto di quanto sia assurdo quest'accostamento, eppure sembra che qualche centinaio di esimi deputati non se ne sia accorto. Anna Fotyga © AP Photo/ Geert Vanden Wijngaert Anna Fotyga Chi invece se n'è accorta bene è stata la relatrice polacca Anna Fotyga che si è portata a casa un successo che, all'inizio, nemmeno sperava: sia in Commissione esteri, sia in Assemblea, ha ottenuto che il Parlamento europeo tutto facesse la propria russofobica politica di Varsavia e che qualunque informazione contraria alle deliranti visioni, sue e dei nostalgici della Guerra fredda, fosse considerata da censurarsi. Non ha più importanza dove starà la verità dei fatti: chi oserà affermare che l'Europa e la Russia hanno reciproco interesse a collaborare, chi ricorderà che i disordini in Ucraina furono fomentati e organizzati dai servizi segreti americani (e polacchi e di altri), chi vorrà ricordare che le sconfitte dell'ISIS in Siria cominciarono solo dopo l'intervento dei caccia russi, chi sosterrà che è ora di finirla con le sanzioni che uccidono soltanto le nostre imprese, ebbene, costui è certamente prezzolato da Putin e, di conseguenza, un traditore del proprio Paese e dell'Europa tutta. E' ovvio a questo punto, e lo dice la Risoluzione, che la stessa Commissione debba "…presentare certe iniziative legislative utili a contrastare in modo più efficace e più responsabile la disinformazione e la propaganda…". UE lottano contro i media Russi © Sputnik. Vitaly Podvitsky Altro che ISIS, la UE ha paura di Sputnik e RT In altre parole, si reintroduca con nuove leggi la censura contro i pensieri "non allineati" e si indichino a dito gli organi d'informazione non graditi. Per evitare equivoci si fanno anche i nomi dei think tank e delle testate russe da mettere all'indice: Russkyi Mir, Rossotroudnichestvo, la televisione multilingue Russia Today e l'agenzia d'informazione Sputnik. Naturalmente, come viene specificato, quelli indicati sono solo degli esempi e altri se ne potranno aggiungere. L'obiettivo della deputata polacca però non si ferma agli organi d'informazione. Anche i partiti politici non ortodossi sono oggetto della sua reprimenda e, pur senza nominarli, alcuni sono identificati come estremisti, anti-europeisti e, ovviamente, al soldo di Mosca. Francois Fillon © AFP 2016/ Eric Piermont Francia, Fillon: Russia nemico virtuale frutto della fantasia dell’Occidente Non si fa, per ora, cenno a qualche uomo politico in particolare ma resta inteso che anche membri di partiti "moderati", se non sono anti-russi, devono essere considerati alla stessa stregua, cioè "venduti". Sarà pure il caso di Fillon, ex Primo Ministro francese e trionfatore del primo turno delle primarie del suo partito che nel recente passato aveva sostenuto essere stato l'occidente a trasformare la Russia in un "nemico virtuale" e non viceversa? Il documento approvato fa di tutto per presentarsi come rispettoso dei valori democratici europei e, a più riprese, rileva come la democrazia, la libertà di espressione, il controllo delle fonti di finanziamento dei giornali, la molteplicità delle voci d'informazione indipendenti debbano essere le linee guida. Per esserne certi, è bene che i media pubblici dei vari Stati "…mostrino l'esempio di quella che è l'informazione imparziale e oggettiva…". Chi potrà garantire che dicano veramente ciò che è "giusto" che si dica? Anche a questo c'è la soluzione: esistono organi preposti che dovranno essere sostenuti con più fondi pubblici. La cattedrale di San Basilio alla Piazza Rossa di Mosca. © Fotolia/ Savvapanf Photo Propaganda russa. Un viaggio nella fantasia dell’Europarlamento Sono il Centro Baltico d'Eccellenza dei Media di Riga e il Centro d'Eccellenza in materia di comunicazione strategica della Nato (di certo organi "imparziali" e "oggettivi"). Probabilmente, però, queste organizzazioni non basteranno e allora si "…domanda alla Commissione (dovrà trasformarsi in una nuova "Inquisizione"?— ndr) e agli Stati membri di mettere in opera progetti similari, di prendere parte alla formazione dei giornalisti, di sostenere piattaforme mediatiche "indipendenti"…" Cioè, seppur non si tratti di "…rispondere alla propaganda con altra propaganda…" è bene finanziare media, già esistenti o da crearsi, ONG e think tank che possano, finalmente, divulgare la "verità". Soltanto un deputato spagnolo, Javier Couso Pemuy, ha notato la contraddizione e ha presentato in Commissione un documento di minoranza con cui criticava la Risoluzione e, tra l'altro, ricordava come si "… raccomanda paradossalmente che i "media indipendenti" (debbano essere) sostenuti dall'Unione…". Il documento specifica anche che la propaganda è un mezzo di guerra ibrida ma, oggettivamente, era inutile ricordarcelo perché la cosa ci è ben evidente. Non esistono forse ancora, e continuano le loro trasmissioni nonostante la guerra fredda sia ufficialmente finita, Radio Europa Libera e Voice of America? Chi scrive, illuso che la pluralità di voci aiuti a districarsi nella ridda di notizie, attinge anche a loro con continuità. Dovrà forse chiedersi da chi siano finanziate e a quale scopo? La stranezza non notata dai votanti è che sia stata proprio una deputata del partito polacco più reazionario a far passare a Bruxelles la stessa logica censoria e repressiva che il suo Governo applica ogni giorno di più, colpendo ogni forma di opposizione ed emarginando le fonti d'informazione non gradite. Se qualcuno pensa che più in basso di così non si potrà arrivare si sbaglia. A dicembre, lo stesso Parlamento voterà su di un'altra Risoluzione non molto diversa nei contenuti finali. Si tratterà, ancora di un altro documento anti-russo il cui relatore sarà questa volta il Popolare tedesco Elmar Brok, parlamentare di lungo corso e attuale Presidente della Commissione Affari Esteri. Nella sua Risoluzione si parla dell'Europa circondata da un'area d'instabilità che va "dalla Russia, aggressiva nelle guerre per procura, al Medio Oriente all'Africa del Nord…". (Ci sembrava di ricordare che fosse stato l'Occidente a dare inizio a quelle instabilità, ma certamente la memoria ci inganna e il falso ricordo è dovuto solo al lavaggio del nostro cervello, contaminato dai virus della propaganda russa). In questo nuovo documento, forse per il timore che il nuovo presidente americano voglia cambiare registro con Mosca, si mettono le mani avanti e si afferma che l'Europa deve continuare le pressioni diplomatiche, politiche ed economiche sul Governo russo "…al fine di mettere termine alle sue (sic!) aggressioni… mantenere la possibilità d'imporre nuove sanzioni…" Non importano le conseguenze e nemmeno le responsabilità del suo stesso partito (la CDU) nel caos creato in Ucraina. Ciò che conta è convincere tutti che la verità è una sola: i russi sono comunque i cattivi e vanno censurati e puniti. Fonte:NOTIZIEGEOPOLITICHE.NET
https://it.sputniknews.com/punti_di_vista/201611283696702-europarlamento-allinea-russofobia-polacca-fotyga-censura-media/

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Deputati inglesi chiedono indagine su Blair. Un gruppo di parlamentari in Gran Bretagna hanno votato una mozione per richiamare alle proprie responsabilità l’ex Premier Tony Blair per aver volutamente fuorviato il parlamento e il popolo riguardo la guerra in Iraq nel 2003, scrive l’Observer. Come osserva la testata, la mozione invita i parlamentari ad ammettere che l'indagine della commissione speciale sotto la guida di sir John Chilcot ha fornito "prove sostanziali che l'allora primo ministro e altri individui della sua amministrazione hanno fornito informazioni fuorvianti riguardo la politica del governo nei confronti dell'invasione dell'Iraq, mostrato chiaramente dalla corrispondenza privata con i membri del governo degli USA e dalle dichiarazioni pubbliche per il parlamento e il popolo". Tra i deputati che hanno proposto la mozione c'è l'ex Premier della Scozia, Alex Salmond. Egli sottolinea che si dovrebbe privare Blair del suo posto al consiglio privato di sua maestà. Boris Johnson © REUTERS/ Toby Melville Boris Johnson esclude la normalità nei rapporti tra Russia e Gran Bretagna La commissione speciale capeggiata da Chilcot il 6 luglio ha pubblicato i risultati delle indagini sull'amministrazione del governo inglese durante i preparativi per l'invasione dell'Iraq con gli USA nel 2003. La commissione è giunta alla conclusione che il governo laburista presieduto da Tony Blair commise un errore nell'invadere l'Iraq: la decisione di prendere parte alla campagna militare fu presa su basi di valutazioni erronee e superficiali, senza il consenso della maggioranza del Consiglio di Sicurezza ONU, il che ha portato a gravi conseguenze ancora oggi visibili.
https://it.sputniknews.com/mondo/201611273694659-Deputati-inglesi-chiedono-indagine-Blair/

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ASSASSINI E CANNIBALI SONO IN FUGA DA ALEPPO EST ] questa guerra in Siria ha dimostrato che gli USA CIA Lega ARABA hanno il controllo la logistica della Galassia jihadista e quindi sono i gestori del terrorismo islamico mondiale! ] [ Casa Bianca: Daesh non è unico obiettivo della Russia in Siria. "La Casa Bianca crede ancora che la Russia stia combattendo in Siria soprattutto contro l’opposizione, e non contro Daesh, lo Stato Islamico", ha dichiarato l’assistente del presidente USA per la sicurezza nazionale Susan Rice. Alla domanda se la Russia combatta in Siria contro Daesh la Rice ha risposto che "è solo collaterale alle loro azioni". "Senza dubbio le forze russe hanno inflitto diversi colpi allo Stato Islamico in particolare contro "Al Qaeda", ma le loro motivazioni sono abbastanza chiare: supportare il presidente siriano Bahar Assad e distruggere l'opposizione che per la maggior parte è ragionevole e non estremista", ha detto la Rice in un'intervista con la CNN questa domenica. "Essi hanno dichiarato che c'è interesse per loro come per noi di sconfiggere Daesh. Penso che per loro sconfiggere Daesh sia secondario in quanto sono molto vicini alla Siria, e c'è il rischio che i ceceni e gli altri musulmani venuti a combattere in Siria torneranno di nuovo in Russia. Ma osservando come hanno organizzato e distribuito le proprie forze è chiaro che l'obiettivo principale è supportare il presidente Assad contro l'opposizione", ha detto la Rice.
https://it.sputniknews.com/mondo/201611273695125-Casa-Bianca-Daesh-non-unico-obiettivo-Russia-Siria/
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2016/11/28/siria-10mila-civili-in-fuga-da-aleppo_5581d66c-ce39-4aaf-afee-91499b6341fe.html
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Having trouble viewing this email? November 28, 2016 - Cheshwan 27, 5777
header NEWS
Italian Jews Mobilize to Help Israel after Fires
img header
By Pagine Ebraiche staff
The Union of Italian Jewish Communities (UCEI) has been working with the Israeli authorities to provide support and assistance to the country savaged by fire.
“Every inch of the land of Israel has been tilled with love and care. Every inch is disputed, every plot threatened by danger. We want to express our solidarity to the Israeli people and our pain for the fires that are devastating and threatening the civilian population and the hard work of so many years,” UCEI president Noemi Di Segni declared in a statement.
The UCEI promotes a fund-raising campaign to support the people in need.
CULTURE

The MEIS Joins the European Network
of Jewish Museums
img header

By Pagine Ebraiche staff

The Museum of Italian Judaism and the Shoah (MEIS) has joined the Association of European Jewish Museums (AEJM), the organization that aims to promote cooperation and communication between Jewish museums in Europe. The director of the MEIS Simonetta Della Seta, and its president Dario Disegni, participated in the AEJM annual conference, held in Copenhagen last week, and introduced the project of the institution to the other members.

Italians of Israel Elect New Board
img headerBy Pagine Ebraiche staff

The Hevrat Yehudei Italia be-Israel, the organization representing the Israeli population of Italian origin, elected a new board last week.
The assembly of the members gathered in Jerusalem in Rehov Hillel 25, where the offices of the organization stand, as well as the Italian Synagogue and the Nahon Museum of Italian Jewish Art.
The new board members (David Cassuto, Sergio Della Pergola, Viviana Di Segni, Umberto Pace, Samuele Rocca, Hillel Sermoneta, Michael Sierra) appointed Sergio Della Pergola as the new president of the Hevrah. He is a demographer at the Hebrew University of Jerusalem.

bECHOL LASHON - Español

Conmemoran 500 años del primer gueto en el mundo. Redacción*

Con motivo del quinto centenario de la creación del primer gueto en el mundo, asentado en Venecia, el Palacio Ducal alojó una muestra que documenta la génesis de esa forma de segregación racial en perjuicio de los judíos, así como la lucha que éstos libraron en defensa de su libertad, explica Donatella Calabi, encargada de la curaduría.
La exposición Venecia: los judíos y Europa 1516-2016, que concluyó el domingo pasado en ese recinto, surgió para recordar un episodio determinante en el devenir de esa ciudad italiana.

*La Jornada 15.11.2016. Leia mas

pilpul
An Israeli Osteopath. By Susanna Calimani*

Yesterday I went to the osteopath for the first time. I am often in pain with my cervical nerves and the doctor told me that physiotherapy was not enough. Out of all the osteopaths in Frankfurt, I happened to have an Israeli osteopath, he asked me whether I speak Hebrew, I asked him whether he speaks German, when and why he decided to live in Germany, if his family and friends are all doing fine with all these fires and arsons, if he misses Israel, if he goes back often, if he ever thinks of going back.

*Susanna Calimani is a wandering economist currently based in Frankfurt..

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By Guido Vitale

"It has been more than two years since Hadar Goldin disappeared down a dark hole. The young Israeli lieutenant was last seen being dragged into a Hamas tunnel during the 2014 Gaza war. Bits of his equipment were recovered, stained with blood and tissue — enough evidence for forensic pathologists and army rabbis to declare him killed in action. But Goldin's body is still being held by Hamas, the Islamist militant movement that controls the Gaza Strip. His mother, Leah Goldin, said, "We have no way to come to an end of our mourning until we bring him home" It is a terrible thing to have nothing to bury, and in this the Goldin family is not alone." (Washington Post, November 26 2016).

Glimpsing the Mantuan Ghetto through Music
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By Susan Miron*

It was a colorful affair last Thursday in Harvard’s Paine Hall in many senses. “Italian Baroque Music from the Jewish Ghetto” (mostly Salamone Rossi) featured scholar Christoph Wolff and conductor and harpsichordist Nicholas McGegan joined by an impressive array of forces including scholar Francesco Spagnolo and superb soprano Sherezade Panthaki. McGegan presented an enlightening lecture/recital, bringing this fascinating musical period to life via the Yale Voxtet, a group of eight graduate students at the Institute of Sacred Music, and the excellent Philharmonic Baroque Chamber Players, comprising violinists Katherine Kyme and Noah Strick, cellist Phoebe Carrai, and theorbist David Tayler.

*Susan Miron is a book critic, essayist, and harpist. Her last two CDs featured her transcriptions of keyboard music of Domenico Scarlatti. This article was published in The Boston Musical Intelligencer on November 21, 2016.

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USA e Regno Unito insabbiano i legami con i terroristi. di sitoaurora ... Finian Cunningham Strategic Culture Foundation 14 /11/2016 obama-worlds-most-dangerousterrorist2. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha appena dato ordine al Pentagono di assassinare i capi della rete terroristica al-Nusra in Siria. I media degli USA riferivano che la nuova urgenza nasce dal timore dell'intelligence degli Stati Uniti che i gruppi affiliati ad al-Qaida preparino attacchi terroristici contro obiettivi occidentali dalle roccaforti in Siria. La pretesa degli Stati Uniti è di eliminarli con attacchi di droni e “risorse d'intelligence”, cioè presumibilmente forze speciali già attive nel nord della Siria al fianco dei turchi. La scorsa settimana, un annuncio simile fu fatto dalla stampa inglese, riferendo che truppe d'elite SAS avevano l'ordine di uccidere 200 volontari jihadisti inglesi sospettati di essere attivi in Siria (e Iraq). Anche in questo caso, la stessa logica fu invocata come nel caso statunitense. Il programma di assassinio deve impedire attacchi terroristici contro gli Stati occidentali. Un funzionario della Difesa inglese avrebbe detto che la missione potrebbe essere la più importante mai intrapresa dalle SAS in 75 anni. “La caccia è aperta”, ha detto il funzionario, “prenderemo alcuni cattivoni”. Significativamente, anche le operazioni di assassinio delle SAS in Siria sarebbero attuate nell'ambito di uno “sforzo multinazionale”, suggerendo che l'iniziativa del Pentagono indicata questo fine settimana, sia coordinata con gli inglesi. Tuttavia, c'è qualcosa di decisamente strano in tale improvvisa determinazione di statunitensi e inglesi ad eliminare i terroristi in Siria. Dallo scoppio della guerra in Siria nel 2011, la NATO ha mostrato scarso rispetto per le indicazioni ufficiali di lotta al terrorismo collegato ad al-Qaida, Stato islamico (SI, SIIL o Daash) e Jabhat al-Nusra (noto anche come Jabhat Fatah al-Sham). Una spiegazione semplice di tale presunta anomalia è che Stati Uniti e NATO in realtà collaborino segretamente con tali reti terroristiche per il cambio di regime contro il governo di Assad, solido alleato di Russia e Iran. Ciò che Washington chiama “ribelli moderati”, che sostiene, sono in realtà le vie per armare e finanziare noti gruppi terroristici. In tale contesto, i gruppi terroristici sono stati attivati dagli occidentali nella guerra per il cambio di regime. Pertanto, non vi è alcuna intenzione di liquidarli, finora. Ma ore se ne discute.
Il fallimento del cessate il fuoco ad Aleppo dimostra il collegamento tra terrorismo ed occidentali. Il mancato rispetto da parte di Washington dell'impegno a separare i cosiddetti moderati dagli estremisti è la prova evidente che la presunta dicotomia è una bufala. Il fatto evidente è che gli Stati Uniti sostengono i “ribelli” completamente integrati nei gruppi terroristici. Cioè, Stati Uniti ed alleati sponsorizzano il terrorismo in Siria. Ciò ha portato alla ragionevole accusa del governo russo che gli Stati Uniti sostengono al-Nusra nonostante sia un'organizzazione terroristica bandita internazionalmente e al centro della cosiddetta “guerra al terrore” degli USA. L'accusa è stata confermata dai capi di al-Nusra che dicono di aver ricevute segretamente armi dagli statunitensi, suffragata anche dai recenti ritrovamenti di armi statunitensi nei covi terroristici smantellati dall'Esercito Arabo Siriano. Quindi, la domanda è: perché tale urgenza del Pentagono nel spazzare via la leadership di al-Nusra in Siria? In primo luogo, notiamo che la precisione implicita delle “liste di terroristi da uccidere” su cui statunitensi e inglesi lavorano, ad un tratto appare incongrua, dato che la NATO finora non ha fornito alla Russia le coordinate delle basi degli estremisti in Siria. Il Ministero della Difesa russo rivelava la settimana prima che gli statunitensi non fornirono una sola nota sulla localizzazione dei gruppi terroristici in Siria. Gli Stati Uniti erano obbligati a condividere le informazioni sulle posizioni degli estremisti nell'ambito del cessate il fuoco deliberato a settembre dal segretario di Stato John Kerry e dal Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Quindi vi fu un apparente curioso cambiamento; da non poter fornire alcuna intelligence sui gruppi terroristici, ora si dice in un contesto diverso che Stati Uniti ed inglesi agiscono rapidamente con attacchi preventivi per decapitare al-Nusra e SIIL. Dal punto di vista inglese, i rapporti indicano che l'elenco di centinaia di jihadisti inglesi da eliminare fu elaborato dai servizi segreti MI5, MI6 e GCHQ. Perché tali informazioni non furono condivise con la Russia, secondo gli accordi Kerry-Lavrov? Il tempismo è anche un altro fattore significativo. L'annuncio di Obama al Pentagono di assassinare i capi di al-Nusra avviene dopo la vittoria elettorale scioccante di Donald Trump, un risultato che ha completamente abbagliato Casa Bianca e Washington, che pensavano che la democratica Hillary Clinton fosse una scommessa sicura. Il brusco salto degli Stati Uniti per neutralizzare i quadri di al-Nusra è dovuto anche dalla squadra della Marina russa che si disloca nel Mediterraneo al largo della Siria. La squadra è guidata dalla portaerei Admiral Kuznetsov e dai cacciatorpediniere armati di missili da crociera Kalibr. La formazione navale viene descritta come il maggiore dispiegamento russo dalla fine della guerra fredda, 25 anni fa, contribuendo a migliorare notevolmente la presenza aerea della Russia, che già nell'ultimo anno ha mutato il corso della guerra siriana, verso la netta sconfitta dei terroristi filo-occidentali. Ora che quasi tre settimane d'interruzione unilaterale della Russia degli attacchi aerei sui terroristi in Siria sono passate inutilmente, in attesa della resa dei terroristi, si prevede che la forza aerea russa e le forze siriane preparino l'offensiva finale per vincere la guerra per procura degli occidentali.
Il neopresidente Trump ha dichiarato in più occasioni l'approvazione dell'operazione antiterrorismo russo e siriano, a differenza dell'amministrazione Obama che ha cercato di ostacolarla accusando Mosca e Damasco di “crimini di guerra” contro i civili. La Russia ha respinto tali affermazioni come false, indicando l'iniziativa dei corridoi umanitari ad Aleppo come prova di voler minimizzare le vittime civili. Sono i terroristi sostenuti dagli Stati Uniti che sabotano gli sforzi umanitari. In ogni caso, l'arrivo di Trump alla Casa Bianca darebbe alla Russia via libera nel concludere la guerra siriana. E com'è noto, il rafforzamento delle forze russe sembra preparare l'ultimo scatto. Qui forse si evince il vero senso del piano per uccidere i terroristi del Pentagono e degli inglesi. Se si accetta la premessa plausibile e provata che la NATO ha segretamente finanziato, armato e diretto i suoi sicari terroristici, allora è probabile vi siano molte prove presso i terroristi su tali crimini di Stato. Mentre le forze russe e siriane sradicano i resti del terrorismo, è prevedibile che molte informazioni altamente cruciali siano scoperte imputando seriamente Washington, Londra, Parigi e altri della guerra sporca alla Siria, tra cui vi saranno centinaia di terroristi di al-Nusra e altri agenti disposti a testimoniare contro i mandanti. Un enorme vaso di Pandora attende di essere aperto. Per impedire che emergano tali prove devastanti sulla colpevolezza occidentale nella guerra criminale segreta alla Siria, il Pentagono e i partner inglesi spediscono le loro truppe d'élite a fare “pulizia in casa”, comportando l'eliminazione dei jihadisti che sanno troppo. Non stupisce che il funzionario inglese parlasse della possibilmente più importante missione delle SAS in 75 anni. Ne va del collo di Washington e Londra.obama-supports-terrorismLa ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line Strategic Culture Foundation.

Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora
sitoaurora | novembre 27, 2016 alle 17:47 | Etichette: agenti d'influenza, atlantismo, black operation, Blocco americanista occidentalista, Blocco BAO, Central Intelligence Agency, CIA, circo mediatico, complesso mediatico-disinformativo, covert operation, Covert Operations, Damasco, Defence Intelligence Agency, Difesa, Dipartimento di Stato USA, disinformazione, disinformazione strategica, egemonia, egemonismo, False flag, geo-influenza, geo-storia, Geoeconomia, geofilosofia, geoinfluenza, Geopolitica, Geostoria, Geostrategia, globalismo, guerra a bassa intensità, guerra asimmetrica, guerra coloniale, guerra coperta, guerra d'influenza, guerra d'informazione, guerra d'intelligence, guerra di 4.ta generazione, guerra di propaganda, Guerra Fredda, guerra informatica, guerra mediatica, guerra occulta, guerra per procura, guerra psicologica, Imperialismo, industria mediatica, industria multimediale, infiltrazione, integralismo, intelligence, invasione, islamismo, islamo-atlantismo, legione islamista, Mashreq, mass media, massmedia, Medio oriente, medioriente, Mediterraneo, mondialismo, mondializzazione, multipolarismo, NATO, neo-colonialismo, neo-ottomanesimo, neo-ottomanismo, neocolonialismo, neocon, neoconservatori, neofascismo, neoimperialismo, neonazismo, neonazisti, North Atlantic Treaty Organization, operazioni belliche, operazioni coperte, operazioni occulte, operazioni psicologiche, operazioni speciali, Pentagono, Politica della difesa, politica della sicurezza, politica internazionale, politica occulta, politica regionale, Propaganda, psico-guerra, psy-op, psy-ops, psy-war, psyop, psyops, psywar, Recep Tayyip Erdoğan, relazioni internazionali, sabotaggio, servizi segreti, sfera d'influenza, Siria, sovversione, sovversivismo, special operation, special operations, spionaggio, Stati Uniti, strategia, terrorismo, Turchia, Unione Europea, USA, vicino oriente, Washington, Washington DC | Categorie: Covert Operation, Imperialismo | URL: http://wp.me/p1qi5U-6Q9
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THE WORD OF GOD IS LIFE. The grass withers and the flowers fall, but the Word of our God endures forever.
(Isaiah 40:8) Amir, a young Algerian man, was temporarily staying in an apartment of a friend while recovering from depression. His friend had moved out leaving only a few items behind, but unbeknownst to him, he had left behind his most prized possession, God’s Word!
“While I was cleaning the apartment, I found a New Testament,” Amir says. “This New Testament changed my life. I found the Lord Jesus Christ by reading the book.” In the following months leading into years, he kept reading the Bible. Slowly, his depression lifted and the recovery and healing began to transform his life.
Amir continues, “One day I was watching Christian satellite TV and I saw the phone number of another Christian in Algeria. I immediately contacted that person and soon afterwards we met, which was great. This brother in Christ brought me into contact with a small group of believers, which I am attending regularly now. Praise to God for His healing and mercy. And thanks to the one who forgot his New Testament in the apartment.”
Meanwhile, Brother Gideon is in prison in Eritrea with a group of other believers because of their faith. He says, “The government representatives came up with a new idea to ask us to stop our faith and sign an agreement that we will not read the Bible. We will not pray and not have a meeting of more than two people. If we comply with that, we will sign and they will release us from the prison. But I told them I will not. Because of the Holy Spirit’s assurance in me I was ready to face anything…I said ‘No, Christ is my life. As Paul said in the book of Ephesians that for me to live is Christ, and to die is gain.’
“They beat every part of my body…until I almost died. I was thinking of Jesus. What an honour for me to share his affiliation. I remember I said to myself inside, ‘Lord, please forgive them. They don’t know what they are doing to me, but I give you my soul to rest in your hand.’
“They took us to the prison again. After three months we had a Bible smuggled in without their knowledge. We tore the pages out of different Bible books and we distributed those to different cells. “We chose four believers to take responsibility to do distribution of the parts of the Bible. I was one of those four chosen believers and it was my responsibility to coordinate all these things.
Because there is no paper in the prison cells, I was using toilet paper to write verses of the Bible and send them to others. When the government agents searched our cell, they found all those verses I sent to the sisters. They asked ‘Who sent those papers, those verses?’ When they found it was me, they put me under severe torture for months. There was no part of my body without pain.
“One of the persecutors asked me a question. ‘Why you are paying so big a price? Why don’t you renounce your faith and live a peaceful life?’ I replied, ‘To me, the Word of God is life!”
RESPONSE:
Today I will honour and prize God’s Word and build my life upon its everlasting.
PRAYER:
Pray for those in prisons around the world who pay a huge price for loving God’s Word.
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L’omofobia non c’entra niente, è stata solo lo scandaloso pretesto con cui introdurre una crudele e vendicativa dittatura del pensiero unico, smaniosa di distruggere tutti quanti non cantino col coro. Il caso della dr.ssa María José Vilaça, presidente di un’associazione portoghese di psicologi cattolici, ne è un esempio eclatante: è finita nel mirino della lobby Lgbt, che le ha giurato guerra. Ed ora rischia il lavoro. Di più, rischia l’esclusione sociale. La sua “colpa” è stata unicamente quella di far parte del nutrito gruppo di esperti intervistati dalla rivista «Familia Cristã» nel servizio intitolato «Bambino o bambina: una scelta?», tutti d’accordo nel metter in guardia dagli errori e dai pericoli intrinseci all’ideologia gender. Commentando poi la recente approvazione della legge Lgbt voluta da Cristina Cifuentes presso la Comunità di Madrid, la dr.ssa Vilaça ha precisato come il tipo di educazione così introdotto sia, in realtà, già presente da tempo in Portogallo ed abbia qui provocato molta confusione tra gli studenti: «Nelle scuole ho modo di parlare con ragazzi di 16 o 17 anni, che ancora non sono usciti con una propria coetanea – ha dichiarato – solo per questo si chiedono se siano gay o bisessuali». L’esperta ha ricordato uno studio, condotto negli Stati Uniti, da cui emerge come «l’ideologia gender danneggi i bambini», anche perché «la sessualità umana è una caratteristica biologica binaria oggettiva», che tiene conto del fatto di «nascer tutti sessuati». A suo giudizio, dinanzi al caso di un figlio omosessuale, «quando il suo comportamento non sia in accordo con quanto auspicato dai genitori», va «comunque accolto ed amato; anzi, amato ancora di più, sapendo che vive in un modo che non è naturale e che questo lo fa soffrire. E’ come avere un figlio tossicodipendente, non posso dire trattarsi di una cosa buona».
Su quest’ultima affermazione, capziosamente estrapolata dal contesto, si sono scatenate le lobby omosessiste. A nulla è servito che, sui social, l’esperta precisasse di aver fatto solo un esempio di condotta, «che talvolta induce i genitori a respingere un figlio». Niente da fare: il collettivo Lgbt ormai aveva emesso la sua sentenza ed ha puntato subito in alto, rivolgendosi al Collegio degli Psicologi portoghesi, che, prima ha aperto un’indagine, poi ha gettato fango e discredito sulla propria collega, bollando le sue opinioni professionali come «prive di qualsiasi fondamento scientifico», nonché «contrarie alla difesa dei diritti umani, dello sviluppo e dell’equilibrio sociale». Contro di lei è stato aperto un procedimento disciplinare e del caso si sta occupando ora il consiglio giuridico dell’ente di categoria. Quella che si sta preparando per lei pare essere un’autentica condanna alla morte sociale…

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Sharia Dhimmi Schiavo AKBAR ] PURTROPPO, IN CASO DI REGNO UNIVERSALE UNIUS REI, IO SARÒ COSTRETTO A DARE LA AMNISTIA A TUTTI! gli omicidi non vanno mai in prescrizione e questo Rothschild il FARISEO lo dovrebbe sapere leggendo la sua Bibbia, anche se, il suo demoniaco talmud ALTO TRADIMENTO COSTITUZIONALE IL SIGNORAGGIO BANCARIO gli dice il contrario!! La Corte di cassazione federale ha confermato per la prima volta una condanna per complicità nello sterminio di massa in un campo di concentramento nazista. La sentenza riguarda l'ex Ss Oskar Groening, 95 anni, denominato "il contabile di Auschwitz" e condannato nel 2015 dal tribunale di Lueneburg a 4 anni per complicità nell'omicidio di 300mila ebrei durante la seconda guerra mondiale. La condanna di Groening è ora irrevocabile, ha detto il suo difensore alla Dpa
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2016/11/28/germania-condanna-contabile-auschwitz_2645126f-c5a9-48d6-933a-1f212c435af0.html


prosegue la raccolta fondi ucei
Israele, ora la priorità è ricostruire
Con le fiamme finalmente sotto controllo, per Israele arriva il momento di contare i danni e iniziare la ricostruzione dopo la settimana di incendi che ha colpito il Paese. Il calcolo dei primi è stato fatto e sembra si aggiri attorno ai 2 miliardi di shekel, quasi 490 milioni di euro. Una cifra ingente a cui si sommano le previsioni per il completo recupero di infrastrutture e parchi danneggiati: secondo gli esperti ci vorranno 30 anni prima di riuscire a riportare tutto come a una settimana fa, prima che le fiamme divorassero 7400 acri di terreni boschivi e distruggessero centinaia di case, da Haifa (nell'immagine una delle abitazioni bruciate dal fuoco) all'area di Gerusalemme.

L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, intanto, prosegue in queste ore in stretto contatto con le autorità israeliane e con l’Ambasciata di Israele in Italia il proprio impegno di mobilitazione e invita tutta la popolazione a offrire un contributo concreto per soccorrere i territori devastati dagli incendi, contribuendo alla raccolta di fondi da destinare alle famiglie colpite per la ricostruzione delle case e delle sinagoghe distrutte dalle fiamme.
È possibile utilizzare l’IBAN IT42B0200805205000103538743
indicando come causale “MEDITERRANEO IN FIAMME”
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qui roma
Golem, se il mito prende forma
Pubblicato a New York nel 1921, il dramma poetico in otto quadri Der goylem di H. Leivick (1888-1962) è fra le opere memorabili della letteratura yiddish. Fu messo in scena la prima volta a Mosca nel 1925 dal teatro Habima, di cui diventò presto, e rimane tuttora, uno dei cavalli di battaglia. Il testo si ispira all’antico mito del Golem, il gigante d'argilla la cui creazione, secondo la leggenda, è attribuita al rabbino del Seicento Yehuda Löw ben Bezalel, il Maharal di Praga. Nel testo di Leivick l’antica leggenda si trasforma in un attualissimo dramma dagli aspetti mistici, politici, esistenziali. E della sua modernità parleranno questa sera alla Casa della Memoria di Roma i protagonisti dell'incontro dedicato proprio al libro di Leivick, pubblicato in Italia da Marsilio e curato da Laura Quercioli Mincer: assieme alla curatrice, interverranno la germanista Roberta Ascarelli, Annalisa Cosentino dell'Università La Sapienza e il direttore della redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale, introdotti da Giacometta Limentani. Nel corso dell'incontro, l'attore Olek Mincer – che ha recentemente tradotto il Golem di Leivick in polacco – leggerà alcuni brani dell'opera.


INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION
"È il momento della solidarietà"
L'appello dell'Unione per Israele
Storia e colori di due comunità italiane attraverso i secoli. Nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition si offre uno sguardo su Venezia e Mantova ebraiche. La prima viene raccontata dal giornale messicano La Jornada in occasione del cinquecentesimo anniversario dall’istituzione del Ghetto, con un approfondimento in lingua spagnola ripreso nella sezione Bechol Lashon sulla mostra “Venezia, gli ebrei e l'Europa. 1516-2016” che ha appena chiuso i battenti a Palazzo Ducale. A portare i lettori in viaggio per Mantova nella rubrica Italics è invece la recensione di un concerto-conferenza tenutasi a Harvard negli scorsi giorni dedicata al compositore barocco mantovano Salomone Rossi (1570-1630).
Per tornare al mondo contemporaneo, l’economista errante Susanna Calimani narra il suo incontro con un osteopata israeliano in quel di Francoforte, dove vive attualmente, e di come la conversazione, tra un trattamento e l’altro, sia immediatamente diventata amichevole.
Sull’edizione internazionale di Pagine Ebraiche anche due fotografie dello stretto rapporto tra Italia e Israele. L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane esprime la propria solidarietà alla popolazione israeliana per la situazione di emergenza venutasi a creare in seguito agli incendi che hanno devastato vaste aree del paese, molti dei quali di origine dolosa (tra i governi che hanno messo a disposizione unità anti-incendio anche quello di Roma), e lancia una raccolta fondi.
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QUI BOLOGNA – IL PRATICANTATO A FERRARA
Tra giornalismo e aggiornamento
I progetti di Meis, Ucei e Ordine
L’avvio di una nuova esperienza di praticantato giornalistico destinata ad appoggiare le attività del nascente Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara (esperienza professionale di cui la redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sarà incubatore), le potenzialità e lo sviluppo di nuove progettualità che vedano la città emiliana nel suo ruolo di baricentro della cultura ebraica in Europa, le problematiche di formazione e aggiornamento della categoria dei giornalisti italiani. Molti temi sono stati oggetto a Bologna dell’incontro fra il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna Antonio Farné, il direttore del Meis Simonetta Della Seta e il direttore della Comunicazione e della redazione giornalistica dell’Unione Guido Vitale. Motivo del colloquio la presentazione della nuova praticante giornalista Daniela Modonesi, ma anche la volontà comune di sviluppare l’offerta formativa e di aggiornamento professionale a beneficio dei giornalisti italiani. La redazione UCEI ha ottenuto recentemente il riconoscimento della qualifica di ente formatore dall’Ordine nazionale dei giornalisti e dai Ministeri competenti.


Qui Gerusalemme
Giovani italkim al lavoro
Si è tenuto a Gerusalemme il quinto shabbaton della Giovane Kehilà, il movimento giovanile della comunità italiana in Israele.
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pilpul
Oltremare - Emergenza
Durante un inverno italiano di decenni fa, mi ricordo di aver letto un articolo forse di Michele Serra, in cui il giornalista lanciava strali retoricamente perfetti contro l'uso della retoricissima iperbole nel giornalismo italiano, nello specifico caso per descrivere l'arrivo dell'inverno. Si strappava metaforicamente parlando i capelli e spuntava matite contro la carta che all'epoca forse aveva persino usato, per ricordare ai colleghi che è perfettamente normale che d'inverno faccia freddo, anche molto freddo. Che in Italia cade quasi sempre la neve in inverno e che è normale che quando nevica si sia sotto zero, altrimenti, Monsieur La Palisse con permesso, pioverebbe. Invece tutti sempre a gridare all'inverno del secolo, alla glaciazione incombente e al disastro inatteso per contadini, trasportatori e su su fino al consumatore che ohimè non trova le albicocche a gennaio e come farà. Estrapolo, s'intende. Ma il concetto era: moderazione, colleghi. A gridare sempre al lupo, si finisce per farsi mangiare.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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Siria: i terroristi crollano e arriva l’Egitto entra la lotta
di sitoaurora

Moon of Alabamae-aleppo20161127L'Esercito arabo siriano (EAS) e i suoi alleati hanno compiuto enormi progressi ad Aleppo nord, dove, come ovunque, i fronti terroristici crollano. La disunione nell'opposizione, riflesso della disunione tra i loro mandanti, ha sconvolto le loro tentate nuove iniziative. La campagna aerea russa in gran parte sulle retrovie dei "ribelli" ne ha diminuito le riserve di materiale e personale. Un nuovo aiuto all'alleanza siriana arriverà presto dalle forze egiziane. Con le varie enclavi "ribelli" eliminate da combattimenti o accordi di pace, altre truppe siriane saranno liberate e disponibili per le nuove operazioni. La Turchia avrebbe ritirato i suoi piani su Siria (e Iraq). Con più forze a disposizione e sotto lo scudo aereo della Russia, solide nuove operazioni dell'EAS su Idlib, a nord, e su Raqqa, ad est, ora diventano possibili. Dopo la rottura del fronte jihadista nel nord-est della sacca di Aleppo, le difese sono crollate completamente. I terroristi si sono dovuti ritirare da un terzo di Aleppo est occupata dai terroristi, che ora cedono rapidamente alle forze governative siriane. La ragione principale della sconfitta dei terroristi è, tadaaah, la "mancanza di ospedali": "I rivoluzionari combattono ferocemente ma il volume dei bombardamenti e l'intensità dei combattimenti, i morti e i feriti, e la mancanza di ospedali, giocano un ruolo nel crollo di questa prima linea", ha detto un capo di Jabhat al-Shamiya, uno dei più grandi gruppi che combattono contro Assad nel nord della Siria”. La distruzione dell'ultimo ospedale per gatti transessuali ad Aleppo con una bomba-barile termobarica nucleare, è stata la svolta della lotta. Credo sia la prima volta che una simile ridicola scusa propagandistica venga usata come scusa per la sconfitta. In realtà, le forze siriane evitano perdite e usano la schiacciante potenza di fuoco per aprire la strada alla fanteria, demolendo ogni difesa che i "ribelli" possano porre, anche prima che i combattimenti inizino. Solo truppe coriacee e molto disciplinate potrebbero tenere tale linea sotto il fuoco, opponendo una vera resistenza. I "ribelli" no. Circa 1500 i civili fuggiti da Aleppo est presso l'EAS. (Nuovi rapporti parlano di 4000, dimostrando che i “ribelli” li tenevano in ostaggio). La propaganda USA/ONU su 200000-300000 civili ad Aleppo est si dimostra rapidamente una sciocchezza (e un pizzo) quale è da sempre. Le aree liberate non hanno quasi civili. Come dimostrato a metà ottobre, il numero reale di persone ad Aleppo est era probabilmente 5000 terroristi (meno ora), metà dal nucleo di al-Qaida, e probabilmente 20000 civili, familiari dei terroristi. (E' possibile che anche questo sia troppo sovrastimato). Ad est di Aleppo, i turchi puntavano su al-Bab, ma sono stati fermati da un attacco aereo siriano, coperto dai russi. I piani di Erdogan per un'entità filo-turca almeno su al-Bab, Raqqa e Manbij, vanno in fumo. Eljia Magnier fornisce un'eccellente panoramica degli interessi dietro le azioni e gli eventi nella zona: Lo stesso giorno, ad un anno di distanza, la Russia ha la rivincita e ferma la Turchia alle porte di al-Bab. Nel sud della Siria, presso Damasco due più piccoli enclavi "ribelli" cedono e si accordano con il governo. I terroristi che promettevano di morire sul campo di battaglia hanno la possibilità di trasferirsi ad Idlib dove saranno poi eliminati (o da cui, probabilmente, fuggiranno in Europa). La sacca jihadista nel Ghuta orientale è stata ridotta nelle ultime settimane, riducendosi a una cittadina vuota ed alcuni villaggi. Sarà eliminata nei prossimi giorni. Un tentativo dei jihadisti di aiutarla nel Ghuta occidentale è fallito: “Qalat al-Mudiq @QalaatAlMudiq, 03:49 - 26 novembre 2016. I ribelli hanno iniziato una nuova battaglia nella provincia di #Quneitra per rompere l'assedio del #Ghuta ovest. Bombardamenti protattivi sono in corso... (una grande "avanzata" e "successi" twittati)... Qalat al-Mudiq @QalaatAlMudiq, 06:53 - 27 novembre 2016. Battaglia terminata dopo disaccordi tra i gruppi coinvolti nella rottura dell'assedio del #Ghuta ovest e l'inizio dell'evacuazione da Qan al-Shaiq”.
I poteri egiziani, per lo più le Forze Armate, hanno scacciato i fratelli musulmani dal governo, che sostenevano i terroristi in Siria e in Libia e che andavano ulteriormente radicalizzandosi. La mossa dell'Esercito egiziano avveniva dopo che i sauditi l'avevano sollecitata, offrendo enormi aiuti economici al nuovo governo. I fratelli mussulmani erano visti come un pericolo da Riyadh. Poi le priorità saudite sono cambiate, e i wahhabiti improvvisamente si sono alleati con gli ideologi della Fratellanza musulmana, e insieme alla Turchia dominata dalla fratellanza e il Qatar suo sostenitore, i nuovi governanti sauditi ampliano le operazioni per imporre regimi islamisti in Libia, Iraq, Siria e Yemen. La situazione è cambiata in Egitto. Turchia e Qatar sono diventati nemici, come i loro ascari in Libia. Quando i sauditi chiesero ufficialmente al governo al-Sisi di sostenere la Fratellanza musulmana, l'alleanza finì. I fratelli mussulmani sono il nemico dell'Egitto, non saranno mai più accettati comunque. Ed ha anche rotto con gli Stati Uniti che sostengono la Fratellanza mussulmana in tutto il mondo. Invece i rapporti amichevoli con la Russia sono stati rinnovati. Cairo ritiene che l'insediamento di un qualsiasi regime islamista in Siria minacci l'Egitto. (Israele potrebbe facilmente trasferire i terroristi che supporta attivamente dalle alture del Golan siriane alla penisola del Sinai). Si ritiene inoltre che l'attuale regime saudita andrà a pezzi per le lotte interne nel 2017. Ora l'Egitto offre un aiuto serio alla Siria nel combattere i nemici. Poche settimane fa una delegazione militare egiziana di alto livello giungeva in Siria per discutere della partecipazione alle operazioni sotto il comando siriano e russo. Si sostiene che aerei ed elicotteri egiziani siano arrivati nell'aeroporto governativo siriana di Hama. L'Egitto ha un grande esercito e l'accesso via mare alla Siria. Può e probabilmente invierà truppe di terra. La Francia aveva costruito le due Mistral per la Russia ma, per via delle sanzioni sull'Ucraina, non le fu permesso di consegnarle alla Russia. Alla fine, le ha vendute all'Egitto. Sono dotate di elicotteri ed elettronica russi, e forse opereranno con ufficiali russi a bordo. Ognuna può trasportare e sbarcare un battaglione completo di 900 uomini, con tutto l'equipaggiamento. Con le navi egiziane fare la spola tra Suez e Lataqia, una brigata di fanteria completa di supporto potrebbe giungere in Siria in pochi giorni. Gli elicotteri russi a bordo delle Mistral sarebbe di supporto aereo e la flotta russa nel Mediterraneo orientale le coprirebbe. Ciò porterebbe una brigata completa capace di combattere in modo coerente e autonomo. Tale unità è più preziosa degli sciiti per lo più irregolari arruolati dagli iraniani nel sostenere la Siria, e che hanno bisogno di supporto logistico e del comando dall'Esercito arabo siriano. Gli egiziani possono, dato il compito, eseguirlo per conto proprio. Per ragioni geopolitiche (Canale di Suez) né USA né Turchia oserebbero toccarli. Vi sono attualmente 4000 iracheni e 4000 sciiti inviate dagli iraniani in Siria. 400 operativi del IRCG iraniano li coordinano. Hezbollah ha inviato circa 2000 forze speciali delle unità Ridwan. La Russia ha oltre alla componente aerea e di difesa aerea, elementi delle forze speciali e commando. La forza egiziana di 4000 soldati non sarebbe enorme, ma sarebbe un buon esempio di lotta congiunta. Il sostegno politico che tale unità simboleggerebbe è certamente di maggior valore. La Francia, che febbrilmente supporta i terroristi in Siria, sarebbe completamente imbarazzata da tale mossa. Il mondo intero riderebbe delle sanzioni alla Russia se le Mistral "egiziane" sostenessero il governo siriano sotto il comando russo. Se ciò accadesse, l'operazione del governo siriano su Raqqa improvvisamente diverrebbe non solo possibile ma anche probabile. L'Esercito egiziano ha una certa esperienza nella lotta ai terroristi nel Sinai. Non teme eccessivamente di fare vittime ed odia gli islamisti. Può facilmente rafforzare le proprie unità sempre per quanto necessario. Se l'Egitto è serio, lo SIIL a Raqqa è finito e il piano degli Stati Uniti sul "principato salafita" nel nord-ovest della Siria e in Iraq sarà sventato. Con tutto ciò e il presidente Trump che potrebbe ritirare il supporto ai terroristi in Siria, la fine della guerra è in vista. Anche se Qatar ed altri continuassero il sostegno promesso, i terroristi non avranno alcuna possibilità contro un'alleanza molto meglio organizzata intorno al governo siriano.
Il Consiglio europeo per gli esteri dominato dagli Stati Uniti ha pubblicato un nuovo documento sulla Siria per i governi dell'Unione europea: Il primo test di Trump sono la politica europea e l'assedio di Aleppo. Il sottotitolo recita: “Non vi è più alcuna reale speranza di deporre Assad. L'Europa deve invece lavorare molto per salvare qualcosa per il popolo siriano”. Un titolo migliore sarebbe stato: come l'UE s'è rovinata e ha perso tutto seguendo pedissequamente la follia degli Stati Uniti e la sua opposizione ad Assad e Russia. L'UE è così disunita ed ottusa che non può nemmeno affrontare il ricatto dell'aspirante sultano turco. Bloccare tutti i crediti comunitari all'economia turca manderebbe in bancarotta il governo di Erdogan in pochi mesi. Putin ha mostrato come gestire il tizio. Come mai nessuno a Bruxelles (e a Berlino) l'ha imparato?
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Último mensaje de Asia Bibi ] https://youtu.be/dfueW673VG4 [ DISTRUGGERE LA LEGA ARABA, E CONDANNARE ISLAM COME IL NAZISMO, È ORMAI UNA NECESSITÀ DI VITA O DI MORTE PER TUTTO IL GENERE UMANO! COLPIRÒ TUTTI COLORO CHE SI OPPORRANNO A QUESTO PROGETTO!
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Standing Strong Through the Storm:1. Open and closed doors [ DISTRUGGERE LA LEGA ARABA, E CONDANNARE ISLAM COME IL NAZISMO, È ORMAI UNA NECESSITÀ DI VITA O DI MORTE PER TUTTO IL GENERE UMANO! COLPIRÒ TUTTI COLORO CHE SI OPPORRANNO A QUESTO PROGETTO! ] For my thoughts are not your thoughts, neither are your ways My ways, declares the LORD. As the heavens are higher than the earth, so are My ways higher than your ways and My thoughts than your thoughts. [ DISTRUGGERE LA LEGA ARABA, E CONDANNARE ISLAM COME IL NAZISMO, È ORMAI UNA NECESSITÀ DI VITA O DI MORTE PER TUTTO IL GENERE UMANO! COLPIRÒ TUTTI COLORO CHE SI OPPORRANNO A QUESTO PROGETTO! ] (Isaiah 55:8-9) Per i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie mie vie, dice l'Eterno. Come i cieli sono più alti della terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. (Isaia 55: 8-9) OPEN AND CLOSED DOORS. The Bible has much to say about open doors but many times – even as Christians – we seem to face obstacles on our path and in our ministry. Blocked doors can be VERY frustrating. Yet, God often uses closed doors to advance His cause.
Bible teachers like Max Lucado remind us that God closed the womb of a young Sarah so he could display His power to the elderly one. He shut the palace door on Moses the prince so he could open shackles through Moses the liberator. He marched Daniel out of Jerusalem so he could use Daniel in Babylon. And even Jesus knew the challenge of a blocked door. When he requested a path that bypassed the cross, God said no. He said no to Jesus in the Garden of Gethsemane so He could say yes to us at the gates of heaven.
It’s not that our plans are bad but that God’s plans are better. PORTE aperte e chiuse. La Bibbia ha molto da dire su porte aperte ma molte volte - anche come cristiani - ci sembra di affrontare ostacoli sul nostro cammino e nel nostro ministero. porte bloccate può essere molto frustrante. Eppure, Dio si serve spesso a porte chiuse per avanzare la sua causa.
insegnanti della Bibbia come Max Lucado ci ricordano che Dio ha chiuso il seno di una giovane Sarah in modo da poter visualizzare la sua potenza a quella anziana. Chiuse la porta del palazzo sul Mosè il principe in modo da poter aprire catene per mezzo di Mosè il liberatore. Marciò Daniel da Gerusalemme in modo da poter utilizzare Daniele in Babilonia. E anche Gesù conosceva la sfida di una porta bloccata. Quando ha richiesto un percorso che bypassato la croce, Dio ha detto di no. Ha detto di no a Gesù nel giardino del Getsemani in modo da poter dire di sì a noi le porte del cielo. Non è che i nostri piani sono cattivi, ma che i piani di Dio sono migliori.
A prayer is circulating on the Internet that expresses it this way:
He asked for strength that he might achieve, he was made weak that he might endure;
He asked for health to do larger things, he was given infirmity that he might do better things;
He asked for power that he might impress men, he was given weakness that he might seek God;
He asked for wealth that he might be free from care, he was given poverty that he might be wiser than carefree.
He asked for all things that he might enjoy life, he was given life that he might enjoy all things;
He received nothing he asked for.
He received more than he ever hoped for. His prayer was answered! Ha chiesto per la forza che avrebbe potuto ottenere, è stato reso debole che potrebbe sopportare;
Ha chiesto per la salute per fare le cose più grandi, è stato dato l'infermità che avrebbe potuto fare meglio le cose;
Ha chiesto per il potere che avrebbe potuto impressionare gli uomini, è stato dato debolezza che potrebbe cercare Dio;
Ha chiesto per la ricchezza che potrebbe essere priva di cura, è stato dato povertà che potrebbe essere più saggio di spensierata.
Ha chiesto per tutte le cose che avrebbe potuto godersi la vita, è stato dato vita che avrebbe potuto godere di tutte le cose;
Ha ricevuto nulla ha chiesto.
Ha ricevuto più di quanto avesse mai sperato. La sua preghiera è stato risposto!
Blessed man!
The shortest distance between a closed and open door is the distance between your knees and the floor. The one who kneels to the Lord can stand up to anything.
RESPONSE:
Today I will accept that my blocked door doesn’t mean God doesn’t love me. Quite the opposite. I’ll see it as proof that He does.
PRAYER:
Thank You Lord that You know best and have even better plans for me and my service for You. Help me wait patiently for You to open the right door at the right time!
© 2013 Open Doors International. Used by permission.

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DISTRUGGERE LA LEGA ARABA, E CONDANNARE ISLAM COME IL NAZISMO, È ORMAI UNA NECESSITÀ DI VITA O DI MORTE PER TUTTO IL GENERE UMANO! COLPIRÒ TUTTI COLORO CHE SI OPPORRANNO A QUESTO PROGETTO! Ella es Vanda, 25 años. Él se llama Petr, como su padre, y tiene 23. Son los hijos de Petr Jasek, el cooperante que está siendo juzgado en Sudán por ayudar a los cristianos perseguidos en aquel país.
Hemos estado con ellos en la sede de Naciones Unidas, les hemos acompañado para entregar tu firma y las de muchos miles de ciudadanos de todo el mundo y para entrevistarnos con el Alto Comisionado de Derechos Humanos. Enseguida te cuento las novedades, pero antes te invito a ver el mensaje que Vanda y Petr han grabado para ti: https://www.youtube.com/watch?v=IA1DDV9Iry8
En Naciones Unidas nos recibió el Alto Comisionado y tres personas más de su equipo y nos explicaron esto:
Van a transmitir la información que les proporcionamos acerca del caso de Petr Jasek a las máximas instancias de la organización.
Van a actuar en coordinación con el Gobierno de la República Checa, nacionalidad de Petr, para intentar más avances. Consideran que la campaña que hemos lanzado MasLibres.org en España y CitizenGO en el resto del mundo está siendo de ayuda. Creen que la movilización en todos los niveles ayudará a salvar la vida de Petr Jasek. Van a mantener más reuniones con la familia para ir compartiendo los avances que se logren.
Como ves, tu movilización ha resultado muy positiva, y ahora queda mantener la presión, la campaña, y, si podemos y sabemos hacerlo, incluso aumentarla de intensidad. También hemos estado en el Ministerio de Asuntos Exteriores de nuestro país (más abajo te cuento los resultados de esa entrevista) y con el Alto Representante de la UE para la Libertad Religiosa, que se ha comprometido asimismo a trasladar el asunto a Bruselas.
En cuanto a la situación de Petr, esta es la información que puedo proporcionarte en este momento:
Ha habido dos sesiones del juicio, los dos lunes anteriores. Pero el juicio no ha terminado, continuará en próximas sesiones, en principio cadA lunes (hoy también). Estas sesiones no son el juicio propiamente dicho sino una revisión de las pruebas. Y hasta que esa revisión no termine (y no se sabe cuánto puede durar) no se formularán oficialmente las acusaciones y no empezará a verse la causa. Te informaré de las novedades en próximos correos. Petr no está bien, lleva encarcelado y pendiente del juicio desde el día 10 de diciembre del año pasado.
Las condiciones higiénicas de la cárcel son pésimas, comparte una especie de celda con otros 90 presos y no le han dejado comunicarse libremente con su familia.
Durante este año solo le han permitido una llamada telefónica de un minuto y algunas cartas, todo ello bajo la vigilancia de los policías sudaneses y en inglés, para que se puedan enterar de lo que Petr explica.
Petr pasó las seis primeras semanas de cárcel sin su Biblia y cuando consiguió un ejemplar, la lee continuamente, ya la ha leido siete veces entera. El Gobierno checo ofreció a los hijos viajar a Sudán para ver a su padre, pero Petr lo rechazó, no quiere ponerlos en riesgo y no quiere que entren en el país.
La familia de Petr considera que aún no ha sido liberado porque este es el plan de Dios para él. Sus hijos nos han explicado que Dios tiene una misión, un plan pensado para su padre. En el Ministerio de Asuntos Exteriores español nos explicaron que los Gobiernos de la Unión Europea están al corriente de este caso y que lo están siguiendo desde el principio. La UE está encima del tema, en contacto con las autoridades correspondientes, ya ha tomado medidas y va a seguir haciéndolo. Nos tranqulizó comprobar que nuestro Gobierno tiene mucha más información que nosotros y está mucho más corriente de todo. Como ves, tenemos que seguir movilizados por las dos vías más eficaces, según nos han aconsejado las autoridades con las que hasta ahora hemos tenido contacto: la campaña para denunciar este caso y recoger firmas y la movilización con acciones en las embajadas, en los medios de comunicación, en la opinión pública, etc.
Seguiremos haciéndolo, no vamos a dejar abandonado a Petr.
De momento te pido que sigas difundiendo esta campaña intentando que más personas firmen y así envíen sus mensajes. Este es el enlace:
http://hazteoir.org/persecucion/alerta/91226-cristiano-sudan
Muchas gracias por tu lucha para salvar la vida de Petr Jasek.
Estoy convencido de que juntos lo vamos a conseguir.
Miguel, Paula, Antonio y todo el equipo de MasLibres.org
Hola, lorenzo:
Este es Petr Jasek y tengo una buena noticia que darte: gracias a Dios... ¡está vivo!
¿Te parece que este hombre tiene aspecto de criminal, de espía, de conspirador contra el Estado, de agitador que solivianta a toda la población de un país, como le acusa el Gobierno de Sudán? ¿O tiene más bien cara de buena persona, amable y cercana?
Mira, esto es lo que hacía Petr, este médicocristiano, en Sudán cuando fue detenido por aquel régimen genocida:
El testimonio de Petr desde su celda de Jartum, en Sudán, resuena en todo el mundo como solo pueden resonar aquellos que parecen estar llamados al martirio. Su testimonio golpea sobre la complicidad y el silencio de muchos en Occidente con la fuerza de la verdad.
Yo tengo la inmensa suerte de poder darle gracias a Dios por personas como Petr. Y si no fuera creyente, no sé cómo me las arreglaría para agradecer tanta valentía, tanto amor, tanto coraje.
Mientras muchos parlotean desde sus altas tribunas como cotorras sobre derechos humanos sin creerse una puñetera palabra de lo que dicen, el mundo está lleno de Pedros Jasek, de Asias Bibi, que se están jugando la vida en este mismo momento, ahora, cuando tú lees esto, cuando yo te lo estoy escribiendo. Ahora mismo, en este instante. Y se la están jugando únicamente porque creen en Dios y no lo esconden. Porque creen en Dios y lo demuestran con sus actos.
¡Gracias a Dios! Gracias por tantos héroes.
Petr sigue vivo. El juicio del lunes pasado apenas duró una hora y se suspendió. Han convocado la reanudación de la vista para el próximo 21 de noviembre, el lunes que viene.
De modo que por favor, sigue aprovechando este tiempo para presionar al Gobierno de Sudán y conseguir que le liberen. Si lo conseguimos con Meriam Ibrahim, también lo conseguiremos con Petr. Consigue que más personas se sumen a esta campaña y envíen sus mensajes con este enlace:
http://hazteoir.org/persecucion/alerta/91226-cristiano-sudan
Tengo también una noticia menos positiva. Desde Sudán, un misionero checo de nombre Thomas Zdechovský ha declarado a la prensa de su país esto:
“Está en mal estado físico y psicológico. Se encuentra en esta situación desde agosto, y ahora la decisión está muy cerca. Tenemos miedo de que la ejecución se lleve a cabo, porque en Sudán la vida humana no significa nada.”.
Según este misionero, Petr no tiene acceso a los servicios médicos, ni recibe tratamiento de ningún tipo y además le han encerrado junto a asesinos y ladrones en una cárcel muy peligrosa:
“Esta prisión se encuentra en muy mal estado. La gente que está allí tiene muchas enfermedades, es insoportable, ni el aire se puede respirar ahí dentro”. El régimen de Sudán tiene un sangriento historial genocida y de persecución de los cristianos y su presidente ha sido acusado por el Tribunal Penal Internacional de crímenes contra la humanidad y de genocidio. Esta campaña la estamos desarrollando desde España y en muchos otros países a través de CitizenGO. Hicimos lo mismo con aquella madre cristiana, Meriam Ibrahim, también sudanesa, y conseguimos liberarla de la muerte. Lo conseguiremos con Petr Jasek si tú y yo seguimos movilizados. Consigue que tres personas más de tu familia, de entre tus amigos y contactos, se sumen a esta campaña y multiplicarás las posibilidades de salvar la vida de Petr, comparte ahora esta campaña:
http://hazteoir.org/persecucion/alerta/91226-cristiano-sudan El lunes pasado nos concentramos ante la embajada de Sudán en Madrid, como han hecho ciudadanos de otros países, para que el Gobierno de aquel país sepa que se le vigila desde todas partes. Aquí tienes una foto del acto:
Ayer, martes, hicimos una primera entrega de las firmas de esta campaña en la embajada, de modo que todas lleguen a Sudán. Repetiremos la entrega porque están llegando nuevas firmas.
Dentro de unos días también entregaremos las firmas al comisionado de Naciones Unidas para los derechos humanos. Y ya hemos pedido cita al flamante ministro de Asuntos Exteriores para pedirle que el Gobierno español se interese por este caso y actue con prontitud.
No dejaremos de movilizarnos para salvar la vida de Petr.
Miguel Vidal y todo el equipo de MasLibres.org
P.D. Justo he acabado de escribir cuando me llega un mensaje de la familia de Petr desde la República Checa, en el que expresan su profundo agradecimiento por lo que estamos haciendo. Por favor, comparte esta alerta y busca más personas que puedan sumarse a ella para conseguir salvar a Petr. ¡Pásalo!
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Il gender arriva anche nelle scuole di Formia con il progetto “Scuole amiche dei diritti umani”. Il copione è sempre lo stesso. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Scuola del Comune di Formia con gli Istituti scolastici della città e la collaborazione della Sezione Italiana e del Gruppo di Formia di Amnesty International, introduce infatti l’indottrinamento all’indifferenza sessuale […]




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Se sulla esortazione apostolica Amoris Laetitia quattro cardinali hanno espresso cinque “Dubia” (dubbi), vale a dire delle domande di chiarimento che vanno al cuore della fede cattolica, chi non ha assolutamente dubbi è la CEI, la Conferenza episcopale italiana. Lo scorso fine settimana ha radunato ad Assisi oltre 500 responsabili diocesani di pastorale familiare per […]




Messico: Ateneo dei Gesuiti appoggia campagna pro ‘nozze’ gay





L’Uia,Università Iberoamericana fondata e retta dalla Compagnia di Gesù, ha dichiarato pubblicamente il proprio appoggio alla campagna «#SíAcepto un México para tod@s», che prevede l’approvazione delle “nozze” gay nel Paese nordamericano. Lo ha fatto sul proprio sito web, nonché con un video sul proprio profilo Facebook. In conseguenza di tale adesione, il Vicerettore, Alejandro Guevara […]





















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The grass withers and the flowers fall, but the Word of our God endures forever.
(Isaiah 40:8)

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Posting Date
Artifacts That Challenge Evolution: A Man-Made Cup In Pennsylvanian Coal?February 11, 2013
Artifacts That Challenge Evolution: Hands-Down EvidenceFebruary 7, 2013
Artifacts That Challenge Evolution: Trilobites UnderfootFebruary 4, 2013
Artifacts That Challenge Evolution: Getting A handle On Ancient Dinosaur SightingsFebruary 2, 2013
Artifacts That Challenge Evolution: Perplexing Permian PrintJanuary 28, 2013
Artifacts That Challenge Evolution: The Willett PrintJanuary 25, 2013
Artifacts That Challenge Evolution: Throughout The Geologic ColumnJanuary 23, 2013
Failed Evolutionary Pre-Human Candidates: Cro-Magnon ManJanuary 16, 2013
Failed Evolutionary Pre-Human Candidates: Neanderthal ManJanuary 14, 2013
Failed Evolutionary Pre-Human Candidates: Homo ErectusJanuary 11, 2013
Failed Evolutionary Pre-Human Candidates: Piltdown ManJanuary 11, 2013
Failed Evolutionary Pre-Human Candidates: Homo Habilis - ´Handyman´January 7, 2013
Failed Evolutionary Pre-Human Candidates: Nebraska ManJanuary 4, 2013
Failed Evolutionary Pre-Human Candidates: RamapithicusJanuary 2, 2013
Failed Evolutionary Pre-Human Candidates: ´Your Little Cousin´ LucyDecember 31, 2012
Failed Evolutionary Pre-Human Candidates: The Tuang ChildDecember 28, 2012
Failed Evolutionary Pre-Human Candidates: IntroductionDecember 26, 2012
The Model, Episode 4



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